S.Gervasio e Protasio, Cadempino

Costruito prima dell’anno mille, forse su ordine del monastero di S. Ambrogio di Milano e dei suoi monaci, proprietari grazie alla donazione di Totone da Campione, anno 777.  La datazione della chiesa è resa possibile dai pesci visibili negli affreschi in fondo alla chiesa, uguali a quelli ritrovati a Deggio, nella chiesa di S. Martino.
Gervasio e Protasio sono stati scelti quali patroni poiché nella basilica ambrosiana sono presenti i resti dei corpi dei due martiri.
Ristrutturata a partire dal 1636, nel 1967 viene iscritta nell’elenco cantonale dei monumenti storici. Durante l’ultimo restauro, 1995/96, sono stati rivelati gli affreschi romanici fin’ora coperti dall’intonaco, sono state rinvenute le fondamenta dell’edificio primitivo e il pregiato pavimento in cotto del settecento.
L’altare è invece del 1661, decorato nel 1741 in scagliola a intarsio, chiamato anche marmo dei poveri, ad opera di Giovan Battista Rapa. La pala dell’altare, opera di Giov. Andrea Casella, raffigura una Vergine con Bambino, i santi Patroni sulla sinistra e San Domenico a destra. In basso si può scorgere lo stemma araldico della famiglia Tamossi di Cadempino. (Anno 1661-62). Il campanile romanico con tetto in piode risale alla metà dell’ XI secolo.

pagliotto dell’altare
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affresco romanico, Oratorio di San Gervasio e Protasio, Cadempino
pavimento dell’Oratorio di San Gervasio e Protasio, Cadempino